
Prima lettura: Ger 35,14-16
Dal Salmo 24: A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido
Seconda lettura: 1Ts 3,12-4,2
Vangelo: Lc 21,25-28.34-36
Dal Vangelo secondo Luca
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Riflessioni
1. Nella liturgia inizia un momento importante, è chiamato tempo forte. Al centro della riflessione dei cristiani c’è la venuta di Gesù.
2. Gesù è venuto e continua a venire. Desidera essere sempre più presente nella nostra vita personale, nella vita della chiesa e nella storia del mondo.
3. Il nostro problema è saper accogliere il dono di questa presenza in modo che diventi vita più intensa per noi.
4. Per accoglierlo dobbiamo saper vedere i segni della sua presenza, saper vedere il positivo che esiste in noi e negli altri, anche nei momenti negativi della nostra storia. È importante anche vivere meglio i momenti in cui la presenza di Gesù è più evidente. Celebrare meglio la messa, il sacramento del perdono, essere più presenti nella vita della nostra comunità cristiana.