
Prima lettura: Gb 38,1.8-11
Dal Salmo 106: Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre
Seconda lettura: 2Cor 5,14-17
Vangelo: Mc 4,35-41
Vangelo secondo Marco (Mc 4,35-41)
In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Riflessioni
1. Secondo Gesù la mancanza di fede viene dalla paura: Perché avete paura? Non avete ancora fede?
2. Sono molte le paure che possono togliere serenità: paura di non riuscire, paura del futuro, paura di un mondo che va sempre peggio, paura di non riuscire a portare il vangelo.
3. Tutte queste paure, che ci impediscono di vivere bene, non colpiscono Gesù: se ne stava sul cuscino, e dormiva.
4. Non soltanto Gesù non è colpito dalle nostre paure, anzi è capace di darci la serenità con una semplice parola: Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.
5. La fede non consiste nel credere che Gesù esiste, ma nell’accogliere in noi il suo amore infinito. Nella misura in cui accogliamo il suo amore, aumenta la nostra fede e diminuiscono le nostre paure.